Quando serve il deumidificatore

quando serve il deumidificatore

Quando si notano dei cambiamenti nella propria casa magari l’intonaco che viene via dalle pareti o la muffa che si fa viva in certi angoli della casa, significa che c’è un livello di umidità eccessivo e bisogna correre ai ripari, ma come? Il deumidificatore può contribuire a risolvere questi problemi, vediamo come. Pareti da cui se ne cade l’intonaco, angolini di casa in cui è evidente la presenza di muffa, mobili di legno che iniziano a marcire: questi sono i principali segnali che la casa soffre a causa di un elevato livello di umidità. In questi casi a poter dare una mano a risolvere il problema può intervenire il deumidificatore. Essenzialmente quindi, per potersi liberare dell’eccessiva umidità presente in casa è possibile scegliere tra due soluzioni ugualmente valide ovvero installare un condizionatore oppure optare per un deumidificatore.

Il condizionatore agisce sul livello di umidità tramite il processo di raffreddamento, che permette di estrarre l’umidità e di spazzarla via, ma solo operando con l’azione di raffreddamento e non con quella di riscaldamento. Al contrario il deumidificatore tradizionale non comporta alcun limite perché riesce a eliminare l’umidità in eccesso attraverso il processo di condensazione che la trasforma in acqua che si raccoglie nell’apposito contenitore. Se la propria casa presenta tutti i segnali che fanno presuppore la presenza di umidità, allora è arrivato il momento di passare all’azione e acquistare un miglior deumidificatore per risolvere il problema una volta per tutte.

Prima di procedere all’acquisto bisogna scegliere il deumidificatore più rispondente alle proprie esigenze valutando le caratteristiche tecniche di base che distinguono un modello dall’altro. Infatti, bisogna prendere in considerazione l’ampiezza volumetrica dell’ambiente che dev’essere deumidificato, la temperatura alla quale il dispositivo dovrebbe lavorare, la grandezza e il peso del deumidificatore stesso soprattutto se lo si intende usare anche in altri ambienti della casa. Inoltre bisogna contare anche il livello massimo di umidità asportabile, ovvero il numero di litri di acqua condensata nelle 24 ore, e quindi la capienza del serbatoio o eventualmente la presenza di un tubo che scarichi fuori l’acqua, la possibilità di regolare il grado di umidità, la presenza di filtri che servono a purificare l’aria e la possibilità di lavare questi filtri.

Le caratteristiche tecniche

In genere, i deumidificatori non tendono a cambiare la temperatura dell’ambiente come i condizionatori perché si limitano a regolare il tasso di umidità presente nell’aria e la loro azione si riflette inevitabilmente anche sul modo di percepire il comfort termico in casa per esempio se c’è troppa afa allora si percepirà il calore in modo maggiore, mentre se fa troppo freddo il clima secco lo renderà sopportabile.

I deumidificatori, quindi, servono per condensare l’umidità e per questo sono muniti di vano per la raccolta dell’acqua e di un sensore che avvisa quando questo vano è quasi pieno: nel caso in cui non sia stato svuotato e risulti pieno, infatti, il deumidificatore smette in automatico di funzionare segnalando che appunto, il serbatoio è pieno e va svuotato. In genere, al serbatoio per riempirsi servono fino a dodici ore di utilizzo del dispositivo.